All’interno della redazione di Kritica Economica il confronto tra vedute e sensibilità diverse cresce e matura di conferenza in conferenza, di riunione in riunione. Ma che l’occasione di dibattito e contaminazione reciproca fornita dalla Festa del Terzo Luogo alle Manifatture Knos di Lecce (novembre-dicembre 2021) avrebbe risaltato rispetto alle altre, è stato chiaro a tutti fin dal primo giorno.
Nel solco del progetto “Economia del Reale”, realizzato con il patrocinio e la partecipazione del Dipartimento di economia dell'Università del Salento, delle Manifatture Knos e finanziato da Young Scholars Initiative (YSI), Kritica si è lanciata nelle giornate del 10 e 11 dicembre in un esperimento di divulgazione degli elementi fondamentali del libero pensiero economico, dialogando con giovani studenti liceali fuori e dentro gli ambienti scolastici e con un pubblico di curiosi di ogni età.
Pur nella frenesia dei preparativi per gli incontri che la rivista ha voluto promuovere nell’ambito del Festival, l’intensità del dialogo e della sinergia tra redazione e studenti/studentesse ha compiuto un salto di qualità ed è questo che proviamo a raccontarvi.
A lezione con gli studenti liceali: che cosa abbiamo appreso
A prima vista l’incontro tenutosi presso il Liceo Scientifico Statale “Giulietta Banzi Bazoli” di Lecce nella mattinata del 10 dicembre ci vedeva protagonisti in cattedra, di fronte a un gruppo di classi liceali energico e curioso. In realtà, ci siamo resi conto di esser stati noi a trarre insegnamento, in particolar modo, dallo spazio di interazione con studenti più giovani.
Ad accendere la scintilla della contaminazione tra liceo e università è stata la lezione introduttiva della prof.ssa Claudia Sunna, docente di Economia politica e di Storia del pensiero economico presso l’Università del Salento. A lei è spettato l’arduo compito di offrire una ricostruzione storica delle origini degli studi economici, problematizzando le ipotesi teoriche alla base della modellistica più diffusa. Al termine dell’intervento, Giorgio Michalopoulos e Alessandro Bonetti hanno potuto impiegare il tempo rimanente per stuzzicare la curiosità degli studenti e invitarli al ragionamento su un ventaglio di questioni, dalla moneta al debito.
Interrogarsi sul modo e sul registro linguistico più adatto per divulgare elementi basilari di economia politica; mettere in dubbio la nostra conoscenza, ancora in costruzione, della materia economica; condividere idee e metodi di comunicazione efficace degli strumenti analitici: ecco i temi all’ordine del giorno che ci siamo trovati a discutere, spesso con toni accalorati, tra un evento e l’altro della Festa.
A conversazione con il prof. Amato: ragionare di tempo nell’economia
Avvalendoci della competenza del Comitato scientifico di Kritica Economica, rappresentato dal prof. Massimo Amato, docente di Storia economica e del pensiero economico presso l’Università Bocconi, nella serata del 10 dicembre abbiamo proposto una conversazione intorno alle diverse declinazioni del concetto di tempo negli studi economici. Come tutti gli eventi della rassegna “Now’s the time” l’evento è stato organizzato in collaborazione con il movimento Fridays For Future e le Manifatture Knos di Lecce.
Il tempo è denaro è solo un proverbio? Oppure è il frutto di una riflessione radicata e scientificamente fondata nel pensiero economico? Sono due degli interrogativi da cui ha preso le mosse il dialogo tra il professore e Alessandro Bonetti, che sono riusciti a coinvolgere da subito un pubblico di giovani e adulti nel dibattito.
Tra le questioni toccate non poteva che assumere un particolare centralità la crisi climatica, sulla quale si è convenuto che sono richieste soluzioni urgenti. A tal proposito, ricorre spesso l’esclamazione "non c'è tempo!", che allude alla necessità di grandi investimenti in un arco di tempo limitato per affrontare la questione ambientale. E non è mancato il richiamo al ruolo trainante dello Stato come guida della transizione verde.
Ancora, nelle attività economiche, momento fondamentale è quello della previsione e della valutazione dei rischi. Ci siamo domandati che cosa caratterizzi tale fase nell’ambito dell’economia monetaria e, più in generale, quale sia la differenza fra rischio e incertezza. Molte sono state le domande da parte degli spettatori, indice confortante della scienza economica che torna ad animare i dibattiti negli spazi pubblici e ad appassionare un’ampia platea senza distinzione d’età, varcando la porta degli ambienti universitari. Un’economia a misura d’uomo che torna a frequentare le piazze, un sapere che torna a essere di dominio pubblico.
A scuola di economia applicata: dal locale al globale
Nonostante lo sforzo concettuale con ci era richiesto, l’esercizio sperimentale che abbiamo pensato per i giovani studenti del Liceo Scientifico Statale “Giulietta Banzi Bazoli” ha rappresentato un banco di prova importante per Kritica Economica. Avevamo ben in mente lo scopo: permettere a ragazzi privi di una conoscenza di base di economia politica di avvicinarsi alla disciplina immaginandosi alle prese con questioni di carattere economico e sociale strettamente legate alla loro esperienza quotidiana.
Come? Trasformando il liceo nel sistema economico di riferimento e dividendo le classi coinvolte nel progetto in gruppi di policymaking, dei quali ciascuno era incaricato di risolvere un problema reale. Le tematiche erano state selezionate sulla base di un questionario compilato in precedenza dagli studenti: transizione energetica, scuola e lavoro, moneta, disuguaglianze. I gruppi di confronto si sono formati e organizzati in maniera spontanea, mentre i coordinatori di Kritica, Anna Noci, Alessandro Bonetti, Giorgio Michalopoulos e Francesco Laureti, hanno supportato i processi partecipativi e deliberativi.
Per la condivisione dei risultati emersi dalle discussioni di gruppo, ci siamo spostati nel teatro contemporaneo delle Manifatture Knos, dove, in un vivacissimo dibattito finale, ogni gruppo ha illustrato a turno la propria “agenda di interventi” volti a risolvere il problema assegnato. Abbiamo assistito a un confronto stimolante e dinamico, con posizioni ragionevoli rappresentate dall’una e dall’altra parte del palcoscenico: ci è sembrato, alla fine, che gli argomenti “disuguaglianze sociali tra famiglie”, “alternanza scuola-lavoro” e “ merito” abbiano acceso gli animi più degli altri. Osservazioni di cui fare tesoro.
Souvenir da Lecce
Oltre alla soddisfazione e all’entusiasmo che le giornate leccesi hanno suscitato in noi, la considerazione che abbiamo di quanto realizzato in Puglia è molto alta. Sebbene fosse la prima manifestazione pubblica che prevedeva una collaborazione tra Kritica Economica e un’istituzione scolastica, il progetto è stato un successo indiscutibile: complimenti ricevuti da studenti e studentesse, personale scolastico, preside e partner.
Abbiamo iniziato dalla periferia della penisola, allontanandoci ancora una volta dai centri urbani di Milano e Roma, per favorire l’uscita del grande pubblico da uno stato di minorità economica, imputabile all’egemonia del paradigma mainstream. Per farlo non puntiamo a occupare spazi, bensì restituirli.
Kritica Economica ha cominciato, dunque, a correre, ma per sognare in grande ha bisogno del sostegno dei lettori, cuore pulsante della rivista. Solo nella sinergia tra redattori e lettori può nascere un autentico laboratorio di libero pensiero economico.