In occasione di un convegno tenutosi recentemente a Milano, si sono recati in Italia due fra i principali esponenti della Modern Monetary Theory (MMT). L’MMT è una teoria economica che sta suscitando un dibattito acceso non solo negli ambienti accademici, ma anche nella discussione politica, soprattutto negli Stati Uniti. I personaggi di cui stiamo parlando sono Warren Mosler, considerato il padre fondatore della MMT, e Randall Wray, il quale ha recentemente pubblicato un manuale di macroeconomia eterodossa con Bill Mitchell e Martin Watts.
Mosler è un economista atipico, ex gestore di un fondo speculativo ed imprenditore eclettico; Wray invece è professore di economia al Bard College e senior scholar al Levy Economics Institute. Scopriamo dalle loro parole cosa è la Modern Monetary Theory e quali sono le sue implicazioni pratiche.
D: Cos’è l’MMT, in poche parole, e perché sta creando molto dibattito nel mondo anglosassone in questo periodo?
Mosler: Tutto quello che devi sapere come studente è che la moneta stessa è un monopolio pubblico, e il resto ne consegue. I monopolisti stabiliscono il prezzo: possono stabilire due tassi (rates). Il tasso a cui il bene si scambia per sé stesso, e per la moneta è il tasso di interesse. Il secondo tasso che stabiliscono è come essa è scambiata per ogni altra cosa, ed è il livello dei prezzi. Perciò il livello dei prezzi è necessariamente una funzione dei prezzi pagati dal governo quando spende o del collaterale domandato quando presta. Questa è solo logica, non c’è disputa a riguardo.
Wray: Diciamo che c’è differenza se emetti moneta o usi moneta. Se sei l’emittente della moneta, fintantoché tu non prometti di convertirla a tasso fisso per qualunque altra cosa, non si applica nessuna delle normali analogie con il vincolo di bilancio delle famiglie, il che significa che tutto il mainstream sbaglia. Perché tutto quel che hanno fatto è stato prendere il vincolo di bilancio delle famiglie e applicarlo al governo.
D: L’equivalenza ricardiana, ad esempio.
Wray: Esatto. Comunque, è tutto sbagliato.
Mosler: Ti dirò il lato tecnico. Dato che tutti i fondi per pagare le tasse vengono dal governo o dai suoi agenti, il governo deve necessariamente spendere per prima cosa, prima che le tasse possano essere pagate e i titoli possano essere acquistati. È solo logica: nello stesso modo in cui uno stadio di calcio non raccoglie prima i biglietti e poi li vende. E il modo in cui lo dicono all’interno delle banche centrali è: “Dobbiamo fare un’aggiunta di riserve prima di poter fare un drenaggio di riserve”. Perciò, non puoi avere una disputa con nessun membro del personale delle banche centrali del mondo riguardo a cosa stiamo dicendo qui.
D: Ma l’MMT è una semplice descrizione della realtà o è una vera teoria?
Wray: Quello di cui stiamo parlando qui è una descrizione. Abbiamo anche alcune indicazioni di policy. Ma la maggior parte delle persone sono ossessionate dalla descrizione, perciò dobbiamo sistemare questo prima di poter iniziare a parlare anche di policy.
Mosler: Una volta che capisci che la descrizione è corretta, si aprono possibilità di policyche prima non avresti nemmeno considerato, a causa di assunzioni sbagliate o difettose nei modelli o loro aspetti incompleti. Per esempio, i modelli mainstreamnon hanno più la moneta al loro interno, sono solo modelli ancorati intorno al “valore”.
D: Cos’è un Paese con sovranità monetaria [secondo l’MMT]?
Wray (durante il convegno): Un Paese con sovranità monetaria emette la sua propria valuta; non emette debito in valuta estera; non ancora il suo tasso di cambio ad altre valute o ad oro o metalli; impone e raccoglie tasse e altre obbligazioni nella sua valuta.
Se fa questo, può comprare qualsiasi cosa disponibile nella sua valuta. La possibilità di acquistare beni reali non è mai limitata fintantoché uno Stato possiede la sua propria valuta. I problemi sono l’inflazione e la disponibilità di risorse reali da acquistare. Se ci sono delle risorse non occupate, il governo potrebbe sempre metterle al lavoro. Se ha bisogno di più risorse per perseguire gli scopi pubblici, dovrà andarle a prendere da altre parti. Questo potrebbe essere inflazionistico, a meno di non mettere in piedi misure che impediscano questa pressione, come imporre ulteriori tasse o mettere limiti all’aumento dei salari. Quindi chiaramente un governo con sovranità monetaria può sempre perseguire la piena occupazione. (…) E un’altra cosa che può fare è stabilire e fissare il proprio tasso di interesse.
D: Può l’MMT essere applicata alla situazione attuale dei Paesi che si trovano nell’Eurozona?
Wray: La BCE è emittente di moneta, e dunque deve emettere euro prima che le persone li possano ottenere. Perciò l’MMT si applica, ma non agli Stati membri individuali.
Mosler: Le nazioni individuali si sono messe in una situazione simile a quella degli Stati degli Usa, per usare una buona analogia. Ma le strutture istituzionali sono tutte lì per funzionare, come negli Stati Uniti, in Giappone, in Gran Bretagna. Il processo politico determina chi fa cosa ed è interamente diverso sotto molti aspetti.
D: Sentiamo sempre nel dibattito pubblico che si usano i soldi dei contribuenti, che non si possono fare deficit pubblici eccessivi perché è un peso sulle generazioni future e così via. Ma dall’MMT sappiamo che le tasse non finanziano la spesa pubblica. Qual è la cosa difficile da capire per le persone e i politici?
Mosler: Quel che è richiesto sono oneri fiscali (tax liabilities), non entrate fiscali (tax revenues). Gli oneri fiscali, quando imponi una tassa, fanno sì che le persone vendano beni e servizi in cambio di quello di cui hanno bisogno per pagare la tassa. Perciò, a livello macro, se c’è una tassa in Europa, le persone venderanno beni e servizi per ottenere euro. Il governo ha bisogno che le cose che vengono vendute siano prezzate in euro; le tasse servono affinché le cose siano vendute. A questo punto, deve spendere euro prima che le tasse possano essere pagate: devi fare un’aggiunta di riserve prima di poter fare un drenaggio di riserve. La parola “finanziare” [in relazione alla spesa pubblica, n.d.r.] è ambigua.
Quello di cui c’è bisogno sono oneri fiscali per creare venditori e il governo può comprare qualunque cosa sia in vendita, anche se è più delle tasse. Se le persone vogliono guadagnare più del necessario per pagare le tasse, il governo può comprare. Spende per primo.
Ma il debito pubblico visto correttamente è niente più che tutti gli euro spesi dal governo che non sono stati ancora utilizzati per pagare le tasse. E si trovano in conti bancari e nella BCE.
Sono asset finanziari netti nell’economia. Io la chiamo offerta di moneta netta nell’economia.
Wray: I titoli di Stato non sono un peso, sono asset finanziari netti. I titoli di Stato non devono mai essere ripagati. Rimarranno nell’economia fintantoché le generazioni future decideranno di avere avanzi di bilancio, il che porrebbe un peso su di loro. Perderebbero la loro ricchezza finanziaria. Fortunatamente generazione dopo generazione non si fa questo: si è abbastanza saggi, a mio avviso, da realizzare che i titoli di Stato sono asset. Gli oneri fiscali invece sono un peso, come Warren ha detto, e le risorse che sono mosse al settore pubblico sono un peso nel senso che non sono disponibili al settore privato. Quindi i pagamenti di tasse sono un peso, i titoli di Stato no.
D: Può l’MMT diventare la nuova ortodossia?
Wray: Lo sarà di certo. Lo deve essere, perché il resto è sbagliato. E nel lungo periodo la scienza vince. Ci siamo sbarazzati del salasso medievale, ci sbarazzeremo anche dell’austerità.
Mosler: Si giunge a questo punto solo per logica. Nessuno di noi è una celebrità. All’inizio ero solo io, poi io e Randy, e poi Bill [Mitchell n.d.r.]. Da due a quattro a otto… E alla fine dopo 25 anni siamo milioni. È un movimento dal basso verso l’alto, non viceversa.
D: Quali sono le implicazioni di policy della MMT?
Wray: La prima con la quale in realtà abbiamo già iniziato è che una valuta [con cambio] fluttuante ti dà il massimo dello spazio per la politica domestica che puoi avere. L’entità di questo spazio può variare da Paese a Paese e si hanno sempre vincoli politici auto-imposti, ma la possibilità è aperta. L’altra principale implicazione è il piano di lavoro garantito (Job Guarantee), che dà piena occupazione e aiuta a stabilizzare salari, prezzi, tassi di cambio e mercati finanziari.
Mosler: Come studioso ho scritto un paper chiamato “Maximizing price stability in a monetary economy” con il professor Silipo dell’Università della Calabria, pubblicato nel 2017 nel Journal of Policy Modeling. Perciò è mainstream. Delinea pienamente il piano di lavoro garantito e la proposta che la BCE lo usi per stabilizzare i prezzi e allo stesso tempo per assicurare in qualsiasi momento una forma di piena occupazione nell’Unione Europea.
Articolo originariamente pubblicato sull'Intellettuale Dissidente
[…] nel dispiegare i bilanci pubblici, mobilitando le banche”. Si potrebbe pensare: MMT in purezza. O, più semplicemente, pragmatismo […]
[…] pari velocità nel dispiegare i bilanci pubblici, mobilitando le banche”. Si potrebbe pensare: MMT in purezza. O, più semplicemente, pragmatismo […]
[…] (https://ilbocconianofurioso.com/2019/06/15/i-pesi-massimi-della-mmt/) […]